L’Italia di ieri e di oggi

Boccaccio 70 è un film ad episodi del 1962 diretto da Fellini, De Sica, Visconti e Monicelli. E’ un’acida e divertente descrizione di un’Italia bigotta ed arretrata.
In quegli anni la commissione censura ci andava giù pesante, anche artisti famosi ne facevano le spese. Ma spesso si vendicavano con film come questo.

L’episodio diretto da Fellini, sceneggiato assieme a Flaiano e Pinelli, interpretato da un eccezionale Peppino De Filippo, si intitola “Le tentazioni del Dottor Antonio”.
Ci mostra la surreale vicenda del Dottor Antonio Mazzuolo, integerrimo esponente del mondo cattolico, ossessionato dal sesso dopo un trauma nell’adolescenza prodotto da una zia particolarmente prosperosa.

Da adulto, si dedica a fustigare i costumi altrui. Con l’appoggio entusiasta delle autorità civili ed ecclesiastiche va di notte, a bordo della sua Seicento Fiat, nei viali dove si appartano le coppiette. Le illumina con i fari e le copre di insulti esortandole ad evitare il sesso fuori dal matrimonio. Irrompe sul palcoscenico di un teatro di avanspettacolo con le ballerine sculettanti e lo interrompe, schiaffeggia una signora al bar che mostra troppo le gambe.

Mazzuolo, un nome che evoca il mazzolatore del malcostume ma è anche un riferimento ironico all’organo sessuale, ha evidentemente dei problemi. Che esplodono apertamente quando nel prato davanti a casa sua viene montato un gigantesco cartellone pubblicitario con la foto di una provocante Anita Ekberg che appoggiando un bicchierone sulla generosa scollatura esorta a bere più latte.

Mazuolo è ossessionato dal cartellone, le prova tutte per farlo rimuovere e alla fine riesce a farlo coprire. Ma una notte la pioggia porta via le coperture e l’episodio vira clamorosamente verso il surreale.
La Ekberg esce dal manifesto come una gigantesca e provocante visione onirica e irretisce Mazzuolo che, in pieno delirio erotico, finisce per affogare piagnucolando nel suo enorme seno, come un bambino.

Si torna alla realtà la mattina dopo, quando lo ritrovano in mutande abbarbicato in cima al cartellone. Due infermieri lo portano via in ambulanza.

Il film è del 1962, ben sessant’anni fa, un’Italia dove i diritti più elementari delle persone venivano negati in nome di una visione integralista ed arcaica della società e della famiglia. Oggi, un Mazzuolo in una posizione di potere, ministro o addirittura presidente della Camera dei Deputati sarebbe impensabile.

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