COME SI SCRIVE UN ARTICOLO SU GAZA.

MANUALE DEL PERFETTO GIORNALISTA ANTISEMITA


TITOLO
Un esempio di titolo efficace è questo: “Israele bombarda campo profughi a Gaza. Morti 200 palestinesi fra cui donne e bambini”
Lo so che in realtà è una città con i palazzoni di sette piani, ma “bombardare un campo profughi” fa molto più crimine di guerra.
Bisogna assolutamente omettere il motivo del bombardamento, tanto tunnel e rampe di missili ce l’hanno dappertutto, sono dettagli marginali.
Il numero dei morti lo dice Hamas, ma chi va a controllare? I morti che erano anche membri di Hamas inutile precisarli perché in fondo sono anche loro palestinesi.

FOTO
E’ molto importante, se scegli bene titolo e foto sei a posto. Tanto l’articolo lo leggono in pochi.
Fra le tante che ci arrivano da Gaza usa quelle che colpiscono di più.
Vanno benissimo quelle solite con le macerie e le persone al centro che si aggirano con l’aria sconsolata.
Fai attenzione che si vedano solo le macerie, le case intorno non si devono vedere, ricordati che è un campo profughi.
Non esagerare con quelle con bambini eccetera perché dopo tutte quelle false che ci hanno rifilato la gente si è sgamata.
Se in redazione arrivano anche foto degli israeliani usa sempre solo quelle di carri armati e soldati con il mitra, rinforzano il messaggio.

FONTE
La tua fonte a Gaza è fondamentale.
Devi scegliere figure rassicuranti. Sono perfetti medici, insegnanti o nostri colleghi. Specifica sempre che hanno figli.
Devono solo raccontare il loro dramma, il tono desolato e rassegnato è ideale per suscitare empatia.
Non farli mai parlare degli Israeliani in modo aggressivo, è controproducente perché li fa sembrare meno vittime.
Cerca bene prima sul web che non abbiano postato roba pro-Hamas sui social.

ARTICOLO
A questo punto hai già fatto il tuo dovere. Nell’articolo devi solo allungare il brodo con qualche dettaglio.
Usa anche le informazioni che danno gli israeliani per sembrare neutrale ma mi raccomando di usare sempre il virgolettato e di ricordare sempre che a differenza di Hamas gli israeliani sono i cattivi e non vanno presi sul serio. Perciò scrivi sempre: “secondo l’esercito israeliano” “fonti dell’esercito israeliano sostengono”.

Insomma, hai capito come devi fare.

Buon lavoro!

Foto Reuters

Cosa vuol dire oggi sodalizzare con i palestinesi?

Dalla fine degli anni Sessanta la sinistra occidentale ha appoggiato la cosiddetta causa palestinese ritenendola parte del movimento anticolonialista e antiamericano.

Il terrorismo palestinese contro gli ebrei veniva giustificato come guerra di liberazione di un popolo oppresso. 

E’ ancora attuale questa visione?

Negli ultimi decenni, fra i palestinesi, la componente laica e nazionalista è quasi scomparsa fondendosi nella prevalente ideologia islamica estremista di Hamas e degli altri gruppi islamisti

La quasi totalità dei palestinesi di oggi approva gli obiettivi di Hamas e ne condivide i metodi. Tutti i sondaggi, sia in West Bank che a Gaza confermano un’adesione plebiscitaria ad Hamas, attorno all’80%.

Gli obiettivi attuali dei palestinesi sono quindi quelli di Hamas: la distruzione totale di Israele, lo sterminio degli ebrei e l’instaurazione di uno stato islamico “dal fiume al mare” al posto dello stato di Israele.

I metodi si conoscono. Educazione fin da bambini all’odio antisemita, terrorismo, decine di migliaia di missili sparati negli anni sulle città israeliane e infine l’orrore totale della strage del 7 ottobre. E la minaccia di ripeterla.

Almeno i giornalisti, che hanno il dovere professionale di documentarsi e riferire i fatti, dovrebbero essere consapevoli di questa realtà e dovrebbero aver abbandonato ogni visione romantica del mondo palestinese. Dovrebbero capire che Israele è obbligato ad una lotta feroce per la sua sopravvivenza.

Molti di loro non l’hanno capito o non vogliono capirlo.

Giornalisti anche di testate importanti continuano a descrivere i palestinesi sempre e solo come vittime e diffondono acriticamente la loro propaganda. Prendono per buoni i dati diffusi da Hamas, dalle ONG e dalle organizzazioni ONU colluse con i terroristi. 

Vanno a caccia di ogni dettaglio che possa mettere in cattiva luce gli israeliani.

E così alimentano l’odio contro Israele e il crescente antisemitismo.

Gli esempi sono innumerevoli, cito fra i più tipici Francesca Fanuele del TG LA7 che quando parla di Israele cambia addirittura espressione dalla rabbia.

E lancio un sondaggio: Qual è il vostro giornalista antisemita preferito?

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