Ciripìsolo è un delizioso paesino della Lucania dove ogni anno trascorro con mia moglie parte delle vacanze.
E’ incredibile che in Italia esistano ancora posti come Ciripìsolo. Lontano dalle autostrade e da ogni insediamento industriale, raggiungibile solo a piedi con un’antica mulattiera, nelle sue stradine acciottolate si respira una quiete arcaica. Il silenzio è totale. I pochi abitanti, quasi tutti anziani, passano le giornate su piccole sedie davanti alle case. Non parlano, condividono solo con lo sguardo i loro ricordi di gioventù.
Si, la quiete regna sovrana a Ciripìsolo. Non c’è connessione WiFi e la vita scorre ai ritmi di un tempo. Non ci sono svaghi, tranne il sabato sera quando ci si ritrova nella piazza principale per l’antico gioco del “lancio della casciotta”. Ma i giocatori sono sempre meno per via dei dolori articolari dovuti all’età.
Spettacolare la cucina, legata, come poche altre in Italia, ai valori e alle tradizioni del territorio. Fra tutte segnalo la “Salama di Ciripìsolo” frutto di lunga e sapiente lavorazione. C’è anche una piccolissima produzione di un vino locale affine al più famoso Ceraulo. Veronelli passando di qui per caso nei primi anni settanta ebbe modo di assaggiarlo e lo definì “Sapido e forte, solare e potente come questa terra atavica”
Un amaro oggi famoso venne inventato nel secolo scorso proprio in questo paesino della Lucania e le anziane massaie ne conservano gelosamente la ricetta originale.
Mia moglie ed io saremo ancora ospiti di Cesarina, memoria storica di Ciripìsolo e cuoca sopraffina, nelle poche stanze sopra la piccola trattoria con il pavimento in cotto usurato dal tempo, dove saremo gli unici avventori, e mangeremo i cibi della tradizione mentre Cesarina ci guarda compiaciuta in silenzio.
SEGUE……..
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